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  • Bollito misto alla piemontese: storia, tradizione e ricette innovative

    Il bollito misto alla piemontese: storia, ricetta tradizionale, idee innovative e le sagre più famose per gustarlo. Un viaggio nel cuore della cucina piemontese.

    Il bollito misto alla piemontese è un piatto iconico della cucina tradizionale piemontese, ricco di storia e sapori autentici. Questo piatto, preparato con diversi tagli di carne, rappresenta il Piemonte contadino e la sua cultura gastronomica. Vi indicherò la ricetta tradizionale del bollito misto alla piemontese, le parti dell’animale utilizzate, le innovazioni culinarie e le sagre che celebrano questa deliziosa pietanza.

    Storia e tradizione del bollito misto alla piemontese

    Il bollito misto ha origini antiche ed è un simbolo della tradizione contadina piemontese, dove nulla veniva sprecato e ogni parte dell’animale trovava il suo uso in cucina. La carne di Fassona piemontese, una razza bovina rinomata per la sua qualità, è la protagonista di questo piatto, insieme a tagli pregiati come il cappello del prete e la lingua. La preparazione richiede pazienza e una cottura lenta, in modo da esaltare i sapori della carne.

    Periodo migliore per gustare il bollito misto

    Il bollito misto alla piemontese è un piatto tipicamente invernale, perfetto per i mesi freddi. Da novembre a marzo, il bollito è protagonista delle tavole piemontesi e delle numerose sagre dedicate. La Fiera del Bue Grasso di Carrù, che si svolge ogni dicembre, è uno degli eventi più noti, dove il bollito viene servito in tutta la sua tradizionale bontà.

    Confraternita del Bollito e della Pera Madernassa

    Uno dei custodi della tradizione è la Confraternita del Bollito e della Pera Madernassa, un’associazione nata a Guarene per promuovere il bollito misto e altre eccellenze locali. La confraternita si impegna a mantenere viva la cultura legata al bollito e organizza eventi e incontri che coinvolgono appassionati di gastronomia da tutta Italia.

    Le parti dell’animale e la razza

    Il bollito misto è caratterizzato dall’uso di diversi tagli di carne di Fassona piemontese, una razza bovina conosciuta per la sua carne tenera e saporita. I tagli utilizzati includono:

    • Cappello del prete
    • Muscolo
    • Testina
    • Lingua
    • Coda
    • Punta di petto

    A questi, volendo, si aggiungono cotechino e pollo (o gallina), per arricchire ulteriormente la pietanza. Io inserisco anche una parte di trippa che lo rende molto gustoso e con un brodo più denso e “colloso”, ottimo per fare anche la gelatina.

    Ricetta tradizionale del bollito misto alla piemontese

    La ricetta tradizionale del bollito misto piemontese prevede una cottura lenta in un brodo aromatico di verdure. Di seguito, trovi la ricetta completa.

    Ingredienti per 6 persone:

    • 1 kg di carne di Fassona (muscolo, cappello del prete, lingua, testina)
    • 1 cotechino
    • 1/2 pollo
    • 1 cipolla
    • 1 carota
    • 1 gambo di sedano
    • Chiodi di garofano
    • Alloro
    • Sale e pepe in grani

    Procedimento:

    1. Riempire una pentola con acqua e aggiungere cipolla, carota, sedano, chiodi di garofano e alloro.
    2. Immergere le carni e cuocere lentamente per 2-3 ore. (Io a volte lo faccio cuocere anche 5 o 6 ore…sulla stufa a legna).
    3. Aggiungere il pollo e il cotechino nell’ultima ora di cottura.
    4. Servire il bollito ben caldo, accompagnato da bagnetto verde, mostarda e salse tipiche piemontesi.

    In buona sostanza: se volete un bollito ottimo immergete la carne quando l’acqua bolle, si cicatrizza subito; se volete un ottimo brodo immergetela in acqua fredda in modo da farle cedere tutti i succhi!

    Ricette innovative

    Negli ultimi anni alcuni chef hanno rivisitato il bollito misto in chiave moderna, introducendo ricette innovative. Tra le idee più apprezzate troviamo:

    • Mini porzioni gourmetdi bollito, servite con riduzione di Barolo o salsa alla senape.
    • Bollito light, con tagli magri della Fassona accompagnati da verdure cotte al vapore. Queste varianti permettono di gustare il bollito in versioni più leggere e moderne, senza perdere il sapore autentico della tradizione.

    Sagre e feste del bollito misto

    Le sagre e le feste dedicate al bollito misto sono numerose, soprattutto nel periodo invernale. La Fiera del Bue Grasso di Carrù è l’evento più importante, ma altre sagre come la Sagra del Bollito di Moncalvo richiamano appassionati da tutta Italia, offrendo la possibilità di gustare il bollito misto in tutte le sue varianti.

     

    Il bollito misto alla piemontese è molto più di un semplice piatto, è un simbolo della tradizione gastronomica piemontese, un piatto che racconta la storia del territorio e della sua gente. Con le sue varianti moderne e la presenza nelle sagre locali, il bollito misto continua a essere amato e celebrato in tutto il Piemonte.

  • Il Barolo chinato, tutto da scoprire!

    Il Barolo Chinato è un vino aromatizzato italiano, originario del Piemonte, noto per la sua complessità e il suo uso sia come digestivo che come vino da meditazione. Vuoi scoprire tutto su questo affascinante vino?

    Origini e storia

    Il Barolo Chinato nasce nel Piemonte, regione famosa (come tutti sanno) per la produzione di vini di alta qualità.

    La creazione del Barolo Chinato è attribuita a Giuseppe Cappellano, un farmacista di Serralunga d’Alba, alla fine del XIX secolo. L’idea era di sfruttare le proprietà medicinali della china (corteccia di cinchona) insieme al pregiato vino Barolo.

    Produzione

     Base: la base del Barolo Chinato è il Barolo DOCG, uno dei vini più prestigiosi d’Italia, prodotto con uve Nebbiolo.

     Aromatizzazione: il vino è aromatizzato con una miscela di erbe, spezie e radici. Gli ingredienti principali includono la china calissaja, il rabarbaro, il cardamomo e i chiodi di garofano.

     Macerazione: gli aromi vengono lasciati macerare nel vino per un periodo che può variare in base alla ricetta; solitamente per diverse settimane.

     Dolcificazione: il vino è leggermente dolcificato con zucchero, che aiuta a bilanciare l’amaro della china.

    Caratteristiche

     Colore: rosso rubino intenso.

     Profumo: complesso, con note di spezie, erbe aromatiche e frutti rossi.

     Sapore: equilibrato tra dolce e amaro, con una persistente nota amarognola data dalla china e una complessità aromatica derivata dalle varie erbe e spezie utilizzate.

    Consumo

    1.  Abbinamenti: il Barolo Chinato è spesso consumato da solo come digestivo ma è anche un ottimo accompagnamento per il cioccolato fondente, dolci al cioccolato e formaggi erborinati.- Temperatura: si consiglia di servirlo a temperatura ambiente o leggermente fresco, intorno ai 16-18°C.

    Proprietà medicinali

    Storicamente, il Barolo Chinato è stato utilizzato per le sue proprietà medicinali, in particolare come digestivo e rimedio contro i malanni di stagione grazie alla china, che ha proprietà febbrifughe e digestive.

    Produttori famosi

     Giuseppe Cappellano: considerato il “padre” del Barolo Chinato.

     Giovanni E. V. Manfredi: un altro noto produttore che ha contribuito tantissimo alla fama di questo vino.

    Curiosità

    Il Barolo Chinato ha radici nella tradizione farmaceutica piemontese, essendo originariamente prodotto dai farmacisti che sperimentavano con erbe e spezie per creare elisir terapeutici.

    Diventa così un esempio perfetto di come la tradizione vinicola possa fondersi con la medicina popolare per creare un prodotto unico e apprezzato.

    Diffusione e consenso

    Dopo la sua creazione, il Barolo Chinato guadagnò popolarità nella regione delle Langhe e in tutto il Piemonte. La sua combinazione di proprietà medicinali e gusto raffinato lo rese apprezzato sia come rimedio che come vino da degustazione.

    Inoltre, negli anni, il Barolo Chinato ha ottenuto riconoscimenti anche all’estero! È apprezzato in tutta Europa e anche negli Stati Uniti e in Asia, dove viene visto come un vino di lusso e un simbolo del raffinato artigianato vinicolo italiano.

    Tradizione produttiva

    La produzione del Barolo Chinato è rimasta in gran parte artigianale. Ogni produttore utilizza la propria ricetta segreta di erbe e spezie, tramandata di generazione in generazione.

    La qualità del Barolo utilizzato come base è fondamentale: solo il Barolo DOCG, ottenuto da uve Nebbiolo coltivate nelle colline delle Langhe, può essere utilizzato. La scelta delle erbe e delle spezie, che si tramanda in ogni produttore, di generazione in generazione, è altrettanto fondamentale per garantire il profilo aromatico desiderato.

     

    Essendo un prodotto di nicchia, il Barolo Chinato tende ad avere prezzi più elevati rispetto ad altri vini aromatizzati, ma il costo riflette ampiamente la qualità degli ingredienti e il processo di produzione laborioso.

    Consumo e abbinamenti moderni

     Digestivo e vino da meditazione: il Barolo Chinato continua a essere apprezzato come digestivo dopo i pasti e la sua complessità lo rende ideale anche per la degustazione lenta e contemplativa.

     Abbinamenti gastronomici: è particolarmente indicato con il cioccolato fondente, dolci a base di cioccolato, dolci speziati e formaggi stagionati o erborinati. Gli chef moderni lo utilizzano anche per creare abbinamenti innovativi nei menù degustazione.

     Cocktail: recentemente, alcuni mixologist hanno iniziato a utilizzare il Barolo Chinato nei cocktail, sfruttando la sua complessità aromatica per creare drink sofisticati.

    Turismo enogastronomico

    Nelle Langhe, visite guidate alle cantine che producono Barolo Chinato sono una parte importante del turismo enogastronomico! Potrai così degustare diverse varianti del vino e conoscerne la storia e il processo di produzione.

     

    Il Barolo Chinato, pur rimanendo fedele alle sue origini, ha saputo evolversi e adattarsi al mercato contemporaneo. La sua produzione artigianale, la qualità degli ingredienti e la complessità del gusto lo rendono un vino unico nel panorama enologico mondiale. Oggi, è apprezzato non solo come digestivo tradizionale, ma anche come elemento versatile nella gastronomia moderna e nei cocktail, continuando a rappresentare un pezzo significativo del patrimonio culturale e vinicolo del Piemonte.

    Degustalo appena puoi, ti stupirà e non potrai fare a meno di portarne una bottiglia a casa!

  • Tajarin alla piemontese: il simbolo della pasta fresca delle Langhe

    I tajarin sono uno dei piatti più emblematici del Piemonte, in particolare delle Langhe. Questa sottile pasta all’uovo si distingue per la sua intensità di sapore e il caratteristico colore giallo dorato, derivante dall’uso “generoso” dei tuorli d’uovo. Scopriamo insieme le origini di questo piatto tradizionale e la ricetta che prevede l’uso di ben 30 tuorli (alcuni addirittura ne usano 40!!!!).

    Le origini dei tajarin

    Nelle Langhe, i tajarin rappresentano una vera e propria istituzione culinaria. Sin dal Medioevo questa pasta veniva preparata in occasioni speciali, come matrimoni e festività, quando l’abbondanza di tuorli simboleggiava prosperità e fortuna. La ricetta dei tajarin si è tramandata di generazione in generazione, rimanendo quasi immutata nel tempo e continua a essere apprezzata per la sua semplicità e raffinatezza.

    Tradizionalmente, i tajarin venivano serviti con condimenti semplici come burro fuso e salvia, oppure con ragù di carne o frattaglie. Oggi sono spesso accompagnati dal pregiato tartufo bianco d’Alba, che ne esalta il sapore unico e delicato.

    La ricetta dei tajarin con 30 tuorli

    Preparare i tajarin nella maniera tradizionale richiede pochi ingredienti, ma una grande attenzione al dettaglio. La particolarità di questa ricetta risiede nell’utilizzo di 30 tuorli d’uovo per ogni chilo di farina, che conferisce alla pasta una consistenza ricca e un sapore inconfondibile.

    Ingredienti:

    • 1 kg di farina (preferibilmente una miscela di farina 00 e semola rimacinata di grano duro)
    • 30 tuorli d’uovo freschi
    • un cucchiaio di vino bianco (opzionale)
    • un pizzico di sale

    Preparazione:

    1. Impastare gli ingredienti: disponete la farina a fontana su una spianatoia. Al centro, versate i tuorli d’uovo e aggiungete un pizzico di sale. Iniziate a impastare con una forchetta, incorporando gradualmente la farina.
    2. Lavorare l’impasto: impastate energicamente con le mani per circa 20 minuti fino a ottenere un composto liscio ed elastico. Questo passaggio è fondamentale per sviluppare la giusta consistenza.
    3. Lasciare riposare: coprite l’impasto con un canovaccio e lasciatelo riposare a temperatura ambiente per almeno 30 minuti.
    4. Stendere e tagliare la sfoglia: stendete l’impasto con un mattarello o una macchina per la pasta fino a ottenere una sfoglia sottilissima (circa 1 mm di spessore). Arrotolate la sfoglia e tagliatela in strisce sottili di circa 1-2 mm, separandole con cura.
    5. Cuocere i tajarin: portate a ebollizione abbondante acqua salata. Cuocete i tajarin per circa 1 minuto, finché non risultano al dente.

    Come gustare i tajarin

    I tajarin sono perfetti con burro fuso e scaglie di tartufo bianco d’Alba, un connubio che esalta i sapori della tradizione piemontese. Potete anche servirli con un ragù di carne o con sughi più leggeri a base di verdure di stagione. Ermanno ne fa una versione con pomodorini datterino del nostro orto, pinoli tostati e gamberoni rossi di Mazara del Vallo che sono da svenimento! Secondo me, anche solo con il burro sono eccezionali! Se poi avete un burro d’alpeggio o un burro di centrifuga (più semplice da trovare), vi leccherete anche le dita!

    Scopri di più sulla tradizione piemontese

    1. La cucina delle Langhe è un viaggio tra sapori e tradizioni senza tempo. I tajarin, con la loro semplicità e autenticità, sono solo una delle tante espressioni culinarie che puoi scoprire durante il tuo soggiorno nelle Langhe. Continuate a seguire il blog di Cascina Facelli per esplorare altre ricette tradizionali e per trovare ispirazione per la vostra prossima visita!

      Prenota ora il tuo soggiorno in Cascina Facelli e immergiti nella bellezza e nei sapori delle Langhe!

  • Fiera del Bue Grasso a Carrù: tanta roba! …in tutti i sensi

    Il 12 dicembre 2024, a Carrù, il protagonista indiscusso, maestoso ed imponente sarà il Bue Grasso, simbolo della razza piemontese considerata, ad oggi, una razza bovina di assoluta eccellenza, conosciuta in tutto il mondo per la qualità della carne.

    Un bovino di eccellenza

    È un bovino adulto dal manto bianco, che viene castrato entro gli otto mesi di età per favorire l’aumento di peso dell’animale, che può superare abbondantemente la tonnellata e che assume la denominazione di bue solo dopo i quattro anni di vita.

    La sua alimentazione deve essere a base di prodotti naturali, somministrati preferibilmente a secco: fieno, mais, crusca, soia, fave, orzo, sono i principali componenti della sua dieta, che può essere arricchita da una parte integrativa minerale e vitaminica. Non manca tuttavia chi completa ulteriormente questo tipo di alimentazione con uova o altri prodotti.

    È molto importante che l’animale ingrassi lentamente e in modo equilibrato, così che possa raggiungere la sua completa maturazione in tempi che coincidano con il massimo della sua bellezza. Risultato difficile, che può essere raggiunto solo da mani esperte di allevatori di grande capacità e di profonda competenza.

    Una carne di qualità eccezionale

    Il frutto di questo difficile lavoro è una carne di qualità eccezionale, pigmentata di grasso, di gusto intenso e di assoluta morbidezza, inconfondibile al palato per la sua squisitezza.

    Un premio speciale viene assegnato al Bue più pesante, che raggiunge cioè il peso più elevato in assoluto, indipendentemente dalla categoria di appartenenza (che sono tre).

    Si tratta di animali imponenti, dalle dimensioni davvero colossali, che possono anche superare i 1.400 chilogrammi di peso!

    Museo: la casa della Piemontese

    A Carrù, patria per antonomasia della razza bovina Piemontese, si trova un museo unico nel suo genere, interamente dedicato a questi magnifici animali, dove si possono vedere le suggestive ricostruzioni di una vecchia stalla e di altri momenti di vita contadina. Numerosi supporti multimediali illustrano compiutamente la storia di questa razza, mostrando le diverse tecniche di allevamento antiche e moderne, e molto altro.

    La struttura dispone inoltre di uno spazio dove è possibile partecipare a degustazioni guidate che permettono di assaggiare questa carne unica al mondo per le sue qualità e anche a riconoscere i tagli della carne, nonché le sue modalità di preparazione e di consumo.

    È una visita interessante, assolutamente consigliata se volete approfondire le vostre conoscenze.

    La storia: si parte dal Medioevo

    Il documento più antico è un decreto di Jolanda di Francia, tutrice del Duca di Savoia Filiberto I°, risalente al 7 aprile 1473, che autorizzava mercati bisettimanali “in opulento loco Carruci”. Con un decreto del 1635, il Duca Vittorio Amedeo I° concesse alla comunità di tenere una fiera annuale della durata di tre giorni, da farsi ricadere dopo la festa di S. Carlo (4 novembre). Il 15 dicembre 1910, per contrastare la scarsità di animali da macello e mettere un freno al forte aumento dei prezzi della carne, ebbe luogo la prima edizione dell’attuale Fiera del Bue grasso, promossa dall’Amministrazione Comunale su proposta del Comizio Agrario di Mondovì, con la dichiarata finalità di incrementare la produzione zootecnica e di favorire il consumo di carne anche fra le classi meno agiate della popolazione.

    L’augurio o, come si direbbe oggi, l’obiettivo da raggiungere, è formulato con chiarezza nei documenti ufficiali dell’epoca: “una bella affermazione di quanto possa ottenersi per quantità e qualità di carne dalla razza bovina piemontese sottoposta a razionale ingrassamento”.

    Un successo dichiarato

    Fu un successo fin dalla prima edizione: 2100 capi bovini, 200 suini, 500 ovini ed un migliaio di capi di pollame. Lo scopo era raggiunto: Carrù si affermò fin da quell’anno come un importante centro di eccellenza per la qualità degli animali, dando vita ad un mercato molto promettente sotto l’aspetto economico.

    La Fiera continuò negli anni seguenti con successo crescente, con qualche comprensibile difficoltà durante gli anni di guerra e con la sola sospensione nell’inverno del 1944.

    Oggi costituisce un evento di grande richiamo, indissolubilmente legato ad una tradizione che ha profonde radici in questa terra e che ha saputo mantenere intatti il fascino e la suggestione di allora.

    Il “Tucau” e il suo bastone

    Quando il trasporto degli animali non era ancora effettuato con gli automezzi il percorso dalle stalle di provenienza alla Fiera si svolgeva semplicemente a piedi. Incaricati di questi spostamenti, del tutto simili a quelli che ancora oggi possiamo vedere in qualche zona di montagna, erano i tucai, persone necessariamente consapevoli del valore intrinseco dell’animale, delle sue condizioni, dei sacrifici e dei costi richiesti dal suo allevamento.

    Sovente erano i proprietari stessi dei capi, coadiuvati da loro dipendenti di fiducia.

    Unico ed essenziale strumento di lavoro del tucau, che doveva indirizzare l’animale e cadenzarne il passo in modo corretto, era il suo caratteristico bastone.

    Fatto di legno di castagno incurvato ad arte con l’aiuto di fuoco ed acqua, aveva manico e stelo sottili e si ingrossava progressivamente verso la punta che veniva opportunamente arrotondata. Il bastone non era fatto per colpire, ma per guidare ed era utilizzato come una sorta di redine, appoggiandolo al muso dell’animale se ne regolava il ritmo di marcia.

    Con una leggera pressione della punta nel sottopancia e nella coscia, i tucai più esperti erano in grado di stabilire qualità e consistenza della massa muscolare di un capo e di stabilirne così il valore. Nel tempo, questo particolare bastone è diventato uno dei simboli della Fiera del bue grasso di Carrù. La Pro Loco Carruccese, su idea di Carlo Rinaldi e grazie all’impegno del suo presidente Gino Nasari, ha voluto far rivivere questo simbolo attraverso una originale iniziativa.

    Il perpetrarsi della tradizione

    Ogni anno ne vengono fatti realizzare, da artigiani locali, 100 esemplari, che vengono poi venduti durante la Fiera, presso il Palatenda, sede degli eventi gastronomici, al prezzo di 40 € ciascuno. Sullo stelo viene apposta una targhetta metallica di partecipazione all’evento e il nome dell’acquirente viene registrato in un albo di partecipazione.

    Negli anni successivi, presentando il bastone, viene apposta sullo stelo la relativa targhetta di partecipazione. Chissà se uno di questi 100 andrà a voi!

    Ricapitolando, la Fiera del Bue Grasso di Carrù è un evento dedicato agli amanti della buona cucina e delle tradizioni agricole piemontesi. Qui, potrai assistere alla premiazione dei migliori capi di bestiame e degustare il famoso bollito misto, preparato secondo la tradizione locale. Questo evento è l’occasione perfetta per scoprire la cultura contadina del Piemonte e assaporare piatti autentici.

    Che tu sia un appassionato di enogastronomia, un amante della storia o semplicemente in cerca di esperienze genuine, il Piemonte ha qualcosa di speciale da offrire in ogni stagione.

    Alla prossima!

  • Autunno in Piemonte: le 4 sagre e fiere che valgono un viaggio!

    Il Piemonte è una regione ricca di storia, cultura e tradizioni enogastronomiche. Perché non pianificare un viaggio o un week end tra settembre e dicembre? Scoprirete delle sagre e delle fiere veramente affascinanti!

    Questi eventi vi daranno l’opportunità di vivere la cultura locale e gustare i prodotti del territorio, il vostro viaggio sarà indimenticabile!!

    Sagra dell'uva e del vino a Caluso, l’Erbaluce

    Dall’11 al 16 settembre a Caluso troviamo questa che unisce la goliardia dei rioni e frazioni del paese all’eccellenza vitivinicola del territorio ed è una celebrazione dedicata al vino Erbaluce, eccellente prodotto tipico di questa zona. L’evento offre degustazioni, visite guidate alle cantine e una serie di attività legate alla tradizione vitivinicola piemontese. È l’ideale se siete appassionati di vino!

    Palio di Asti, squillano le trombe!

    Il primo Settembre 2024 possiamo fare un salto al Palio di Asti che anima la fine dell’estate della deliziosa città del Piemonte e affonda le sue radici nel lontano Medioevo (le prime notizie risalgono al 1275, anno in cui Guglielmo Ventura, un cronista locale, riporta che gli astigiani corsero il Palio per dileggio sotto le mura della nemica città di Alba).

     

    Alla corsa partecipano 20 rioni con i propri cavalli, ma questo è solo l’ultimo atto di giorni di festa, di colori e di gastronomia (che in Piemonte non manca mai!). E’ una manifestazione veramente suggestiva, e ne parlo a livello nazionale!

    Troverete il mercatino in Piazza Alfieri, le cene propiziatrici dove non mancheranno antiche ricette medioevali e gli sbandieratori!!

    La città di Asti rivivrà le antiche atmosfere medievali tra sventolar di bandiere, squillar di trombe e, ovviamente, la consegna del drappo al vincitore!

    Fiera del Rapulè a Calosso, i crotin a portata di mano

    Dal 18 al 20 di ottobre 2024 troviamo questa fiera che è ormai diventata un appuntamento immancabile dell’autunno.
La manifestazione trae ispirazione dal nome dell’antica e tradizionalissima pratica della vendemmia dei grappoli tardivi, detti nel dialetto locale Rapulin ‘d San Martin.
A far da cornice alle degustazioni la magnifica atmosfera dei crotin, antiche cantine scavate nel tufo che giacciono sotto la maggior parte delle abitazioni del centro storico.
    È un’occasione unica per vivere l’atmosfera autentica delle Langhe durante la stagione della raccolta dell’uva.

    Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d'Alba: un tesoro gastronomico

    1. Anche se ampiamente descritto in uno dei blog precedenti, non può mancare almeno una ulteriore menzione di questa fiera internazionale che si terrà dal 12 ottobre all’8 dicembre 2024, uno degli eventi più prestigiosi a livello internazionale, dedicata al tartufo bianco di Alba. Include mercati, aste, showcooking con chef stellati e numerose attività culturali. È una tappa obbligata per voi, amanti del tartufo e della buona cucina.Queste Fiere ve le consiglio vivamente, ma rimanete aggiornati sul prossimo blog! Vi parlerò di una chicca in maniera veramente approfondita e che non potrà che farvi impazzire i neuroni e le papille gustative!Alla prossima!

  • L’Alta Langa e Bossolasco, gioielli del Piemonte

    Scopri il paradiso nascosto del Piemonte: l’Alta Langa e Bossolasco, gioielli nascosti del Piemonte, un viaggio tra natura, cultura e sapori autentici come non li hai mai visti!

    L’incantevole regione dell’Alta Langa e il pittoresco villaggio di Bossolasco conosciuti per la loro bellezza naturale e la ricca tradizione culturale nel cuore del Piemonte.

    Hai mai sognato un luogo dove la natura si intreccia con la storia e dove ogni angolo racconta un racconto antico? Benvenuto nell’incantevole Alta Langa e nel pittoresco paese di Bossolasco, due autentiche gemme del Piemonte pronte a sorprenderti con la loro bellezza incontaminata e tradizioni senza tempo. Preparati a vivere paesaggi mozzafiato ricoperti di vigneti e nocciole, degustare vini pregiati e a scoprire i segreti di borghi che sembrano usciti da un racconto fiabesco.

    Questa zona offre un mix unico di natura incontaminata, arte, storia e gastronomia.

    Tra tutto questo spicca Bossolasco, conosciuto anche come “Perla delle Langhe” o il “Paese delle rose”.

    L’Alta Langa: un tesoro da esplorare - la meraviglia dei paesaggi

    L’Alta Langa, con le sue colline dolci e vigneti rigogliosi, offre panorami che catturano il cuore. Immagina passeggiate tra noccioleti profumati, sentieri che costeggiano piccoli ruscelli e vedute mozzafiato da punti panoramici nascosti. Questa regione non è solo natura incontaminata, ma anche autenticità pura: ogni borgo ha una storia da raccontare, una tradizione da condividere e un fascino tutto da scoprire; paesini come Monforte d’Alba, Serralunga d’Alba, Grinzane Cavour, Castiglione Falletto ed anche Murazzano vi incanteranno con i loro piccoli borghi, prodotti esclusivamente locali, castelli e case finemente restaurate.

    La ricca storia e la vibrante cultura dell'Alta Langa e di Bossolasco, dove il passato e il presente si fondono in un'esperienza unica.

    L’Alta Langa non è famosa solo per i suoi paesaggi ma anche per una storia densa di eventi che hanno modellato la regione. Bossolasco, con le sue chiese medievali e le case in pietra, racconta storie di secoli passati. La regione è un crogiolo di tradizioni culturali, festività locali e un’arte culinaria che rispecchia la ricchezza della terra.

    Cosa vedere e fare in Alta Langa e Bossolasco

    Pianifica la tua visita in Alta Langa e Bossolasco con la nostra guida alle principali attrazioni e attività imperdibili.

    Dalle escursioni tra le colline a passeggiate nei vigneti, l’Alta Langa offre numerose attività per gli amanti della natura e del buon vino.  Bossolasco, conosciuto come il “Paese delle Rose”, è una delle perle più preziose dell’Alta Langa. In primavera i suoi giardini fioriti esplodono in una sinfonia di colori, creando un’atmosfera magica e senza tempo. Passeggiando tra le sue vie acciottolate, potrai ammirare case in pietra ricoperte da rose rampicanti e balconi fioriti che incantano ogni visitatore. Non perdere i tanti eventi culturali e festival che animano il borgo, come la celebre Festa della Rosa, un’occasione unica per immergersi nelle tradizioni locali.

    Sono molte le attività che puoi fare:

    – Trekking tra le colline: avventurati lungo sentieri che si snodano tra vigneti e noccioleti, godendo di panorami unici sul paesaggio piemontese.

    – Degustazioni di vino: visita le storiche cantine di Barolo e Monforte d’Alba, dove puoi assaporare vini eccellenti abbinati a prodotti locali.

    – Esplorazione di borghi medievali: scopri luoghi incantevoli come Serralunga d’Alba, Grinzane Cavour e Murazzano, ognuno con una storia e un’architettura affascinante.

    – Tour culturali: visita il Castello di Grinzane, il Museo del Vino a Barolo e altri siti storici che narrano la ricca storia delle Langhe.

    I sapori dell'Alta Langa

    1. Un viaggio gastronomico tra tradizione e innovazione, i sapori unici dell’Alta Langa, dove la gastronomia rispecchia la diversità e la ricchezza del territorio.

      L’Alta Langa è celebre per i suoi prodotti enogastronomici di eccellenza, come i formaggi d’alpeggio, i tartufi e i vini prestigiosi e offre un’esperienza culinaria che combina ricette tradizionali con innovazioni contemporanee, creando piatti che deliziano il palato.

      Fatti incantare dalla cucina del Ristorante Iride a Roddino: lo chef Isaia riesce a far convivere i prodotti locali con delle incredibili contaminazioni in maniera eccelsa!

      Anche una puntatina alla Locanda del Bivio ad Albaretto Torre non è per nulla male. Qua la tradizione pura viene messa in scena e nel piatto dallo chef Massimo.

      Se vuoi cenare con un castello alle spalle e interminabili distese di vigna di fronte, non puoi perderti la “Cantina comunale di Castiglione Falletto”: anche se la stagione non permettesse di mangiare all’aperto, l’interno del locale è notevole! Un muro di vini sarà il tuo terzo ospite al tavolo.

      Lo chef stellato Pasquale di “Borgo Sant’Anna” a Monforte non ha bisogno di presentazioni. Lascialo fare e gustati il momento.

    Il fascino inesauribile dell'Alta Langa e Bossolasco

    Lasciati incantare dall’Alta Langa e da Bossolasco, destinazioni che promettono un’esperienza indimenticabile tra natura, cultura e gastronomia.

    L’Alta Langa e Bossolasco non sono semplici mete turistiche, ma esperienze da vivere intensamente. Se cerchi un luogo dove il tempo sembra essersi fermato, dove la natura abbraccia la storia e ogni angolo nasconde un segreto, l’Alta Langa è la tua prossima destinazione.

    Pronto a scoprire questo angolo nascosto del Piemonte?

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  • Scopri cosa vedere a Bossolasco, il paese delle rose dell’Alta Langa

    Scopri cosa vedere a Bossolasco, il paese delle rose dell’Alta Langa

    Bossolasco è un bellissimo borgo arroccato sulle alte cime dell’Alta Langa a circa 800 metri di altezza. L’Alta Langa, come già approfondito in altri articoli, è quella parte di Langa che si trova a oltre i 500 metri d’altezza tra le valli Belbo e Bormida ed è molto apprezzata per i suoi suggestivi scenari. Qui, infatti, oltre a trovare i filari di vite dell’ormai conosciuto Alta Langa metodo classico, si incontrano panorami montani con boschi e valli.
    Sono proprio queste le caratteristiche che hanno fatto diventare Bossolasco un paese vocato al turismo naturalistico e a tutti quelli che hanno bisogno di ritagliarsi uno spazio di relax.

    La sua storia

    Molti pensano che un centro abitato esistesse già in epoca romana con il nome di Buxale ad Belbum (luogo ricoperto di boschi di bossi vicino al Belbo). In età medievale il nome si trasformò in Buzzolasco  e comparve in un documento ufficiale, per la prima volta, nel 1077. All’epoca era compreso nei latifondi della famiglia Del Vasto.
    Passò poi in eredità ai Marchesi del Carretto che trasformarono Bossolasco in un centro molto importante a livello commerciale ed anche strategico e, nel ‘300 costruirono un castello e un’imponente cinta muraria per finire con l’istituzione di un marchesato.
    Nel 1735 Bossolasco passò al Duca Carlo Emanuele III di Savoia che riunì tutto il Piemonte sotto la sua corona. Le sorti di Bossolasco e della famiglia Savoia furono così unite (tranne per la parentesi Napoleonica) fino alla Seconda Guerra Mondiale.

    Nel secondo dopoguerra, grazie ad alcuni pittori torinesi che vi trovavano la tranquillità e l’ispirazione artistica che non riuscivano ad avere nella metropoli, tra cui Francesco Menzio ed Enrico Paolucci, iniziò la sua storia turistica. Da quegli anni la fama di Bossolasco è aumentata, soprattutto tra i turisti stranieri del nord Europa che sempre più animano le sue strade.

    La Chiesa di San Giovanni: storia e architettura gotica

    La Chiesa di San Giovanni si trova nella parte più alta del borgo e si nota facilmente per il suo campanile che svetta alto sui tetti; campanile che è l’unica parte della chiesa originaria del medioevo poiché la chiesa, durante il passare dei secoli, venne ricostruita e anche ampliata molte volte. Nel 1927 abbiamo l’ultima ricostruzione ed il prete dell’epoca decise di mantenere lo stile gotico-lombardo, fece utilizzare esclusivamente pietre dal Torrente Belbo e si tolse lo sfizio di far elevare il campanile di qualche metro.
    Al suo interno, molto suggestivo, troverete le tre navate con le volte a crociera decorate in modo superbo mentre nell’abside e nel presbiterio potrete vedere gli affreschi di Ovidio Fonti nel tipico stile del ‘400

    L’Angelo dell’Alta Langa: un simbolo di coraggio

    Di fianco alla Chiesa di San Giovanni potrete ammirare l’Angelo dell’Alta Langa, una creazione di Daniele Cazzato, che è velocemente diventato uno dei simboli di Bossolasco. Per questa imponente opera l’artista si è ispirato alla storia degli abitanti che, nel secondo conflitto mondiale accolse e nascose un gruppo di ebrei in fuga.
    Questo emozionante angelo stringe con un’ala le persone perseguitate e con l’altra, tesa in avanti, protegge dalle minacce esterne.
    Andatelo a vedere, non perdetevelo! Vi sentirete come se foste abbracciati dalla mamma o da una nonna!

    Centro Storico: rose e passione

    Il centro storico di Bossolasco si sviluppa lungo la cresta di un colle con case curatissime in pietra locale. La via principale, Via Umberto I, è una distesa di mille e mille varietà e colori di rose che rendono questo piccolo paese un gioiello, il più bello dell’area.
    Le rose sono realmente un filo conduttore e in Viale della Rimembranza, ai bordi del centro storico, troverete il Parco delle Rose Rare e Antiche. Questo è un viale alberato in cui sono coltivate rose di varietà molto particolari che vi avvolgeranno con i loro colori e i loro profumi.

    Palazzi e insegne storiche

    Nel centro storico andate a vedere il Palazzo Balestrino dei Marchesi del Carretto, detto anche “Palazzone” per la sua mole imponente. Fu costruito nel ‘600 come dimora dei marchesi e andò a sostituire il vecchio castello che, a causa delle molte guerre, era andato distrutto. Pensate che era, ed è, talmente grande che fu utilizzato anche come tribunale, carcere, scuola e asilo.
    Il Palazzo Comunale, invece, è stato ricavato da un’antica chiesa sconsacrata che i Bossolaschesi avevano costruito per far fede ad un voto alla Madonna durante la peste del 1630. Al suo interno, nella Sala Consiliare, sono esposte alcune Insegne Storiche dipinte dai pittori che nel dopoguerra risiedevano a Bossolasco: espressero così il loro affetto e il loro riconoscimento per il borgo che li aveva accolti! Realizzando le insegne per le botteghe.
    Il Comune, nel tempo, decise di proteggerle dalle intemperie per preservare quel ricordo prezioso ma, per continuare a renderle visibili ai visitatori, ne ha realizzato delle fedeli copie che potrete vedere lungo il muraglione della via principale.

    Gli itinerari naturalistici: sentieri panoramici e storia tra boschi e colline

    Bossolasco è una meta perfetta per chi vuole passare qualche giorno immerso nella natura!
    Sono stati segnati alcuni Itinerari Naturalistici ad anello che vi permettono di scoprire le zone più interessanti e panoramiche vicine al borgo.

    Dalla Circonvallazione Bauzano partono il Sentiero Biancospino (passeggerete lungo l’antica strada romana che collegava Bossolasco alla Valle Belbo) e il Sentiero Orchidea che vi porterà attraverso un incantevole bosco dove troverete le grotte nelle quali si nascondevano i partigiani e la Torretta del Casino.
    Dalla Località Fontana Azzurra inizia il Sentiero Rosa Canina lungo cui si possono ammirare molte fonti sorgive e raggiungere la Cappella di Santa Maria degli Angeli.
    Dal Colle della Resistenza parte il Sentiero Papavero Rosso che si caratterizza per la presenza di orchidee selvatiche e cespugli di ginestra. Di qui parte anche il Sentiero Primula che ha un percorso più corto, ma con le stesse caratteristiche.
    Dalla Località Bicocca hanno origine il Sentiero Ginestra e il Sentiero Pervinca: sul primo passeggerete lungo la cresta del colle della Bicocca e ammirerete uno splendido panorama della Valle Belbo con le Alpi sullo sfondo; il secondo, invece, vi farà immergere nei luoghi più incontaminati del territorio bossolaschese tra cui, sicuramente, il Lago Verde che nasce dal Torrente Belbo e dove potrete fare anche dei pic-nic!

    Siete pronti a scoprire Bossolasco e a vivere un’esperienza indimenticabile tra rose profumate e panorami mozzafiato? Pianifica ora il tuo viaggio e lasciati incantare dalla magia dell’Alta Langa!

    Alla prossima!

  • Vuoi scoprire i castelli più belli del Piemonte? (Parte 2)

    Guida completa alla scoperta dei castelli piemontesi imperdibili #2

    Oggi continuiamo il viaggio dei castelli piemontesi più belli, quelli che proprio non potete perdervi! Ed il bello è che sono tutti raggiungibili facilmente da Cascina Facelli!

    Pensateci…una giornata alla ricerca di queste bellezze mozzafiato e poi la pace e la tranquillità, verso sera, in Cascina Facelli: con un fresco aperitivo a bordo piscina in estate ed in primavera o con la vista sul foliage in autunno, nel silenzio assordante degli uccellini!

    Iniziamo!

    Castello di Masino

    Il Castello di Masino, situato a Caravino, nella provincia di Torino, risale all’XI secolo. Originariamente fortezza medievale, è stato trasformato in una residenza signorile barocca dalla nobile famiglia Valperga nel XVII secolo. Il castello si trova in una posizione panoramica che domina la piana del Canavese, con vista sulle colline circostanti e sul Monte Rosa.

    Le sale del castello sono riccamente decorate con affreschi, stucchi e arredi originali. Tra le stanze più notevoli ci sono il Salone degli Dei, la Galleria dei Poeti e la Sala degli Stemmi.

    La biblioteca storica del castello contiene oltre 25.000 volumi, molti dei quali risalenti al XVI e XVII secolo.

    Il parco all’inglese, progettato nel XVIII secolo, è uno dei giardini storici più belli del Piemonte. Include un labirinto, una serra e numerose specie botaniche.

    Le scuderie del castello ospitano una collezione di carrozze e veicoli d’epoca.

    Eventi

    Giornate FAI di Primavera (Marzo)

    Apertura straordinaria del castello con visite guidate, laboratori didattici e attività per famiglie organizzate dal Fondo Ambiente Italiano (FAI).

    Tre Giorni per il Giardino (Aprile)

    Una delle mostre mercato di florovivaismo più importanti d’Italia, con esposizioni di piante rare, fiori, arredi da giardino e attrezzature per il giardinaggio.

    Notte dei Musei (Maggio)

    Apertura serale del castello con visite guidate speciali, concerti e spettacoli teatrali.

    Estate al Castello (Giugno – Settembre)

    Programma estivo con concerti all’aperto, cinema sotto le stelle, visite tematiche e attività per bambini nel parco del castello.

    Mercatino di Natale (Dicembre)

    Mercatino natalizio con artigianato locale, prodotti gastronomici e decorazioni natalizie. Include attività per bambini, come laboratori creativi e spettacoli di animazione.

    Mostre Temporanee (Tutto l’anno)

    Esposizioni temporanee su vari temi, dall’arte alla storia, organizzate nelle sale del castello.

    Tour Operator

    FAI – Fondo Ambiente Italiano

    Descrizione: Il FAI organizza visite guidate al castello, con un focus sulla storia e sulla conservazione del patrimonio culturale.

    Sito Web: FAI – Castello di Masino

    Somewhere Tours & Events

    Descrizione: Offrono visite guidate tematiche e personalizzate al castello, inclusi tour serali e visite durante eventi speciali.

    Sito Web: Somewhere Tours

    Informazioni di Contatto

    Sito Ufficiale: Castello di Masino
    Indirizzo: Via al Castello, 1, 10010 Caravino TO, Italia
    Telefono: +39 0125 778100

    Castello di Grinzane Cavour

    Il Castello di Grinzane Cavour, situato nel comune di Grinzane Cavour in provincia di Cuneo, è uno dei simboli delle Langhe, una delle zone vinicole più famose d’Italia. Costruito nel XIII secolo, il castello ha subito diverse trasformazioni nel corso dei secoli. È famoso per essere stato la residenza di Camillo Benso Conte di Cavour, uno dei principali artefici dell’Unità d’Italia, che vi abitò e lavorò come sindaco del paese per 17 anni. Il castello è ora un museo dedicato alla storia locale e alla viticoltura.

    Il museo del castello offre un’interessante panoramica sulla storia locale con esposizioni sulla viticoltura, l’enologia e la vita rurale nelle Langhe.

    Vedrete una stanza dedicata a Camillo Benso Conte di Cavour, con oggetti personali, documenti e mobili dell’epoca, non perdetevela!

    In più, l’enoteca situata nel castello offre una selezione di vini locali e organizza degustazioni.

    La Torre e la terrazza panoramica offrono una vista mozzafiato sulle colline delle Langhe e sui vigneti circostanti.

    Eventi

    Il Castello di Grinzane Cavour ospita una varietà di eventi culturali e gastronomici durante tutto l’anno.

    Asta Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba (Novembre)

      • Un evento di rilevanza internazionale che attira gourmet e chef da tutto il mondo. L’asta si svolge nelle storiche sale del castello e offre tartufi di altissima qualità.

    Premio letterario Grinzane Cavour (Primavera)

      • Un prestigioso premio letterario che celebra opere di narrativa italiana e internazionale, con cerimonie e incontri con gli autori.

    Degustazioni e serate enogastronomiche (tutto l’anno)

      • Eventi dedicati alla scoperta dei vini e delle specialità gastronomiche delle Langhe, spesso organizzati in collaborazione con l’Enoteca Regionale.

    Feste medievali e rievocazioni storiche (estate)

      • Eventi che ricreano l’atmosfera medievale con sfilate in costume, tornei, spettacoli di falconeria e cene medievali.

    Mostre d’Arte Temporanee (tutto l’anno)

      • Esposizioni di arte contemporanea e storica nelle sale del castello.

    Tour Operator

          Langhe Experience Tours

      • Descrizione: offrono visite guidate alle Langhe, comprese escursioni al Castello di Grinzane Cavour con degustazioni di vini e prodotti locali.
      • Sito Web: Langhe Experience Tours

    Piedmont Food and Wine

      • Descrizione: specializzati in tour enogastronomici, propongono visite guidate al castello e ai vigneti circostanti, con approfondimenti sulla produzione vinicola.
      • Sito Web: Piedmont Food and Wine

    Truffle Hunter Langhe

      • Descrizione: organizzano tour del tartufo nelle Langhe, che includono visite al Castello di Grinzane Cavour e degustazioni di tartufi e vini locali.
      • Sito Web: Truffle Hunter Langhe

    Informazioni di Contatto

    Sito Ufficiale: Castello di Grinzane Cavour
    Indirizzo: Via Castello, 5, 12060 Grinzane Cavour CN, Italia
    Telefono: +39 0173 262159

    Castello della Manta

    Il Castello della Manta, situato nel comune di Manta, in provincia di Cuneo, è uno dei castelli più suggestivi del Piemonte. Le origini del castello risalgono al XIV secolo, quando fu costruito come fortezza. Nel corso dei secoli ha subito numerose trasformazioni fino a diventare una residenza signorile. Il castello è famoso per i suoi affreschi che risalgono al XV secolo e rappresentano scene di vita cortese e leggende medievali.

    Gli affreschi più noti del castello sono quelli della Sala della Caccia, della Sala delle Arti e della Sala della Musica. Questi affreschi sono esempi straordinari dell’arte medievale e rinascimentale.

    Le stanze del castello sono arredate con mobili d’epoca e tessuti preziosi, offrendo un’idea del lusso e dello stile di vita della nobiltà medievale.

    Il castello è circondato da un ampio parco, che ospita piante secolari e un giardino all’italiana, ideale per passeggiate e relax.

    Eventi

    Giornate FAI di primavera (Marzo)

    Apertura straordinaria del castello con visite guidate, attività per famiglie e laboratori didattici organizzati dal Fondo Ambiente Italiano (FAI).

    Festival dei Castelli (estate)

    Eventi che includono concerti di musica classica, teatro e spettacoli di danza all’interno e nel parco del castello.

    Notte dei Musei (Maggio)

    Apertura serale con visite guidate speciali, performance artistiche e letture animate, offrendo un’esperienza unica sotto le stelle.

    Mercatini di Natale (Dicembre)

    Mercatino natalizio con stand di artigianato locale, specialità gastronomiche e attività per bambini, tra cui laboratori creativi e spettacoli di animazione.

    Mostre d’Arte temporanee (tutto l’anno)

    Esposizioni di arte contemporanea e storica che utilizzano le stanze del castello come cornice per opere d’arte moderne e antiche.

    Tour Operator

    Somewhere Tours & Events

    Descrizione: Offrono visite guidate tematiche e personalizzate al castello, inclusi tour serali e visite durante eventi speciali.

    Sito Web: Somewhere Tours

    Turismo in Piemonte

    Descrizione: Organizzano tour culturali e storici in Piemonte, comprese visite guidate al Castello della Manta con approfondimenti sui suoi affreschi e la storia.

    Sito Web: Turismo in Piemonte

    Piemonte Adventure

    Descrizione: Specializzati in escursioni e visite culturali, propongono tour al Castello della Manta con guide locali che raccontano storie e leggende del luogo.

    Sito Web: Piemonte Adventure

    Informazioni di Contatto

    Sito Ufficiale: Castello della Manta
    Indirizzo: Via San Giovanni, 1, 12030 Manta CN, Italia
    Telefono: +39 0175 87822

    Castello di Barolo

    Il Castello di Barolo, situato nel cuore delle Langhe, in provincia di Cuneo, risale al X secolo ed è una delle residenze più emblematiche della regione. Originariamente una fortezza medievale, è stato trasformato nel corso dei secoli in una residenza signorile. Il castello è famoso non solo per la sua storia e architettura, ma anche per il ruolo fondamentale che ha svolto nella nascita del vino Barolo. Oggi ospita il WiMu (Museo del Vino), un museo innovativo dedicato alla cultura del vino.

    WiMu (Museo del Vino): il museo offre un’esperienza interattiva e multimediale sulla storia del vino, dalla viticoltura alla vinificazione, con un focus particolare sul Barolo.

    Enoteca regionale del Barolo: situata nelle cantine del castello, offre una selezione dei migliori vini Barolo della regione, con possibilità di degustazioni e acquisti.

    Sale storiche: le stanze del castello sono arredate con mobili d’epoca e offrono uno spaccato della vita nobiliare del passato. Da non perdere la biblioteca, la sala da pranzo e la cappella.

    Vista panoramica: la terrazza del castello offre una vista mozzafiato sulle colline delle Langhe e sui vigneti circostanti.

    Eventi

    Collisioni Festival (Luglio)

    Un festival internazionale di musica e letteratura che attira artisti, scrittori e pubblico da tutto il mondo. Si svolge nelle piazze e nei cortili del castello e del paese.

    Barolo Night (Agosto)

    Una notte dedicata al vino Barolo, con degustazioni, spettacoli musicali e visite guidate al castello. Le cantine del castello restano aperte fino a tardi per permettere ai visitatori di assaporare i vini locali.

    Festa del Vino (Settembre)

    Un evento che celebra la vendemmia e i vini delle Langhe, con degustazioni, mercatini, spettacoli e attività per famiglie. Include visite guidate al WiMu e all’Enoteca Regionale.

    Mostre d’Arte Temporanee (tutto l’anno)

    Esposizioni di arte contemporanea e storica nelle sale del castello, spesso con opere di artisti locali e internazionali.

    Eventi enogastronomici (tutto l’anno)

    Serate a tema con cene gourmet preparate da chef rinomati, accompagnate da degustazioni di vini Barolo e altri vini delle Langhe.

    Tour Operator

    Langhe Experience Tours

    Descrizione: Offrono visite guidate alle Langhe, comprese escursioni al Castello di Barolo con degustazioni di vini e prodotti locali.

    Sito Web: Langhe Experience Tours

    Piedmont Food and Wine

    Descrizione: Specializzati in tour enogastronomici, propongono visite guidate al castello e ai vigneti circostanti, con approfondimenti sulla produzione vinicola.

    Sito Web: Piedmont Food and Wine

    Barolo Wine Tours

    Descrizione: Offrono tour esclusivi del castello e delle cantine, con guide esperte che raccontano la storia del Barolo e delle sue terre.

    Sito Web: Barolo Wine Tours

    Informazioni di Contatto

    Sito Ufficiale: Castello di Barolo
    Indirizzo: Piazza Falletti, 1, 12060 Barolo CN, Italia
    Telefono: +39 0173 386697

    Che questa guida vi sia utile!

    Alla prossima!

  • Vuoi scoprire i castelli più belli del Piemonte? (Parte 1)

    Guida completa alla scoperta dei castelli piemontesi imperdibili #1

    Oggi vi parlo dei castelli piemontesi più belli, quelli che proprio non potete perdervi! Ed il bello è che sono tutti raggiungibili facilmente da Cascina Facelli!
    Pensateci…una giornata alla ricerca di queste bellezze mozzafiato e poi la pace e la tranquillità, verso sera, in Cascina Facelli: con un fresco aperitivo a bordo piscina in estate ed in primavera o con la vista sul foliage in autunno, nel silenzio assordante degli uccellini!
    Iniziamo!

    Castello di Racconigi

    Originariamente era una fortezza medievale e, nel XVII secolo fu trasformato in residenza estiva della famiglia reale dei Savoia.
    Progettato da importanti architetti come Guarino Guarini e Carlo Emanuele III, presenta elementi barocchi e neoclassici. Tra le stanze più notevoli ci sono il Salone d’Ercole, la Sala di Diana e l’Appartamento Cinese.
    Il parco, progettato da Xavier Kurten, è un esempio straordinario di giardino all’inglese, con un grande lago, serre storiche, un tempietto neoclassico e una cascina.

    Le scuderie reali sono imperdibili! Ospitano una collezione di carrozze e sono visitabili.
    È famoso per ospitare le cicogne bianche, che qui nidificano; probabilmente sarete fortunati e le vedrete!

    Eventi

    Il Castello ospita una varietà di eventi culturali e ricreativi durante tutto l’anno. Ecco alcuni degli eventi principali e le loro date indicative:

    Festival del Verde e del Paesaggio (Primavera)

      • Un evento dedicato alla botanica e al giardinaggio, con esposizioni di piante rare, fiori e attrezzature da giardino. Include workshop e visite guidate nel parco.

    Notte dei Musei (Maggio)

      • Apertura straordinaria serale del castello con visite guidate, spettacoli teatrali e concerti.

    Rievocazioni storiche (Giugno e Settembre)

      • Eventi che ricostruiscono momenti storici significativi legati alla famiglia Savoia, con costumi d’epoca, parate e giochi medievali.

    Festa della Birra (Estate)

      • Festival dedicato alla birra artigianale con degustazioni, musica dal vivo e stand gastronomici.

    Festival di Musica Classica (Luglio)

      • Concerti di musica classica eseguiti da orchestre e solisti di fama internazionale nel suggestivo scenario del parco del castello.

    Mercatini di Natale (Dicembre)

      • Tradizionali mercatini con artigianato locale, specialità gastronomiche e decorazioni natalizie. Il castello ospita anche eventi per bambini, come la casa di Babbo Natale.

    Tour Operator

    Cuneo Alps

      • Descrizione: propongono visite guidate al castello e ai suoi giardini con guide esperte che illustrano la storia e l’architettura del luogo.
      • Sito Web: Cuneo Alps

    Somewhere Tours & Events

      • Descrizione: offrono tour personalizzati e tematici, comprese visite serali e eventi speciali al castello.
      • Sito Web: Somewhere Tours

    Castello di Rivoli

    Il Castello di Rivoli, situato sulla collina di Rivoli, a ovest di Torino, ha origini medievali. Fu costruito nel IX secolo e successivamente ristrutturato e ampliato in varie fasi. Nel XVII secolo, fu trasformato in una delle residenze dei Savoia da Vittorio Amedeo II che incaricò l’architetto Filippo Juvarra di completare i lavori. Il progetto di Juvarra, però, rimase incompiuto, lasciando il castello in una curiosa combinazione di stili architettonici da ammirare assolutamente!

    Dal 1984, il castello ospita il Museo d’Arte Contemporanea di Rivoli, uno dei più importanti d’Italia. Le collezioni permanenti e le mostre temporanee presentano opere di artisti di fama internazionale.

    Alcune sale del castello sono state restaurate per mostrare gli interni storici, permettendovi di apprezzare sia l’architettura antica che l’arte moderna.

    Il parco che circonda il castello offre viste panoramiche sulla città di Torino e sulle Alpi, uno spettacolo magnifico!

    Eventi

    Il Castello di Rivoli ospita eventi culturali durante tutto l’anno, che includono mostre d’arte, performance e attività educative.

    Mostre temporanee di Arte Contemporanea (tutto l’anno)

      • Il museo organizza regolarmente mostre temporanee che presentano opere di artisti contemporanei emergenti e affermati. Ogni mostra ha una durata variabile e si consiglia di consultare il sito ufficiale per le date specifiche.

    Notte dei Musei (Maggio)

      • Apertura straordinaria serale del museo con visite guidate, performance artistiche e installazioni luminose.

    Estate al Castello (Giugno – Settembre)

      • Programma di eventi estivi che include concerti all’aperto, cinema sotto le stelle, laboratori per bambini e attività familiari nel parco del castello.

    Fiera dell’Arte Contemporanea (Autunno)

      • Evento che attrae galleristi, collezionisti e artisti da tutto il mondo, con esposizioni e vendite di opere d’arte contemporanea.

    Eventi educativi e workshop (tutto l’anno)

      • Il castello organizza workshop e laboratori artistici per bambini e adulti, conferenze e seminari su temi legati all’arte contemporanea e alla storia del castello.

    Tour Operator

    1. Gran Tour Torino
      • Descrizione: specializzati in visite guidate a Torino e dintorni, propongono escursioni al Castello di Rivoli con guide esperte che illustrano la storia e l’arte del museo.
      • Sito Web: Gran Tour Torino
    1. Cultura e Viaggi
      • Descrizione: organizzano visite culturali a numerosi siti piemontesi, incluso il Castello di Rivoli, con un focus sull’arte contemporanea.
      • Sito Web: Cultura e Viaggi
    1. Guide Bogianen
      • Descrizione: gruppo di guide turistiche locali che offre visite guidate a Torino e nei dintorni, comprese escursioni al Castello di Rivoli.
      • Sito Web: Guide Bogianen

    Informazioni di Contatto

    Castello di Fenis

    Il Castello di Fénis, situato nella Valle d’Aosta (ma considerato patrimonio culturale piemontese), è uno dei castelli medievali meglio conservati e più affascinanti d’Italia. Costruito nel XIII secolo e ampliato nel XIV e XV secolo dalla famiglia Challant, il castello non aveva scopi difensivi ma fungeva da sede amministrativa e residenza prestigiosa. È caratterizzato da un’imponente struttura pentagonale con torri angolari e doppia cinta muraria, oltre a eleganti decorazioni interne.

    La Sala del Consiglio ospita una serie di affreschi realizzati da Giacomo Jaquerio, rappresentanti scene di cavalieri e santi. La cappella del castello è decorata con affreschi gotici.

    Il cortile interno presenta una scala semicircolare in legno e logge affrescate che si affacciano sul cortile stesso.

    All’interno del castello troverete il Museo del mobile valdostano dove è esposta una collezione di mobili e arredi tradizionali.

    Eventi

    Rievocazioni medievali (Primavera e Estate)

      • Eventi che riportano in vita l’atmosfera medievale con tornei, sfilate in costume, dimostrazioni di mestieri antichi e giochi medievali.

    Festival delle Fiabe (Estate)

      • Un evento dedicato ai bambini, con spettacoli teatrali, laboratori creativi e letture animate all’interno del castello e nel cortile.

    Giornate Europee del Patrimonio (Settembre)

      • In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, il castello organizza visite guidate speciali, conferenze e attività educative per famiglie.

    Natale al Castello (Dicembre)

      • Mercatini di Natale con artigianato locale, specialità gastronomiche e animazioni natalizie per bambini. Il castello viene decorato con luci e addobbi natalizi, creando un’atmosfera incantata.

    Mostre Temporanee (Tutto l’anno)

    Esposizioni temporanee su vari temi, dall’arte medievale alla storia locale, organizzate all’interno delle sale del castello.

    Tour Operator

    Guides de la Vallée d’Aoste

    Descrizione: Offrono visite guidate al castello con guide esperte che raccontano la storia e le leggende del luogo.

    Sito Web: Guides de la Vallée d’Aoste

    Love VDA

    Descrizione: Propongono itinerari culturali nella Valle d’Aosta, comprese visite al Castello di Fénis e ad altri siti storici della regione.

    Sito Web: Love VDA

    Informazioni di Contatto

    Sito Ufficiale: Castello di Fénis
    Indirizzo: Località Chez Sapin, 1, 11020 Fénis AO, Italia
    Telefono: +39 0165 764263

  • Le Masche piemontesi: streghe e leggende del Piemonte

    Oggi vi vorrei portare in un posto “oscuro” e affascinante: quello delle masche! Ma cosa sono esattamente? Le masche sono figure misteriose del folklore piemontese, rappresentano streghe o spiriti femminili dotati di poteri magici.

    La parola “masca” deriva probabilmente dal latino volgare “masca” che significa strega o spirito maligno. Le prime testimonianze scritte risalgono al medioevo, quando le masche venivano temute e rispettate per i loro poteri sovrannaturali. Sono spesso descritte come donne anziane con capacità di trasformarsi in animali, volare e lanciare incantesimi. Sono sia benefiche che malefiche, a seconda delle storie e delle circostanze. Possono guarire malattie, ma anche causare sventure e malanni.

    La Masca Micilina: La Storia

    Numerose leggende popolari raccontano di masche che vivono in luoghi isolati come boschi e montagne, ma una delle storie più conosciute è quella della Masca Micilina, una strega che viveva nelle Langhe e terrorizzava i paesani con le sue maledizioni. E’ una delle masche più celebri e temute delle Langhe! La sua storia è stata tramandata di generazione in generazione e continua ad affascinare gli appassionati di leggende e folklore.

    La Leggenda

    Micilina era una donna anziana che viveva isolata dal resto del paese, in una piccola casetta nei boschi. Si diceva che fosse dotata di poteri magici straordinari e che fosse in grado di trasformarsi in vari animali, come gatti neri e lupi, per spaventare e confondere i paesani.

    La leggenda narra che Micilina fosse capace di lanciare maledizioni e incantesimi, provocando malattie, cattivi raccolti e altri disastri. La gente del posto evitava accuratamente di avvicinarsi alla sua dimora e cercava di non incrociare mai il suo cammino.

    Micilina era temuta non solo per i suoi poteri, ma anche per la sua natura vendicativa. Si racconta che punisse severamente chiunque osasse offenderla o non rispettasse le sue richieste. Tra le sue maledizioni più temute: malattie improvvise, sventure agricole, incantesimi d’amore o di gelosia… guai farla arrabbiare!

    Protezioni Contro Micilina

    Per proteggersi dalle maledizioni di Micilina, gli abitanti delle Langhe adottavano vari rituali e usanze. Tra questi, l’uso di oggetti di ferro, considerati efficaci contro le streghe, e la creazione di amuleti con erbe aromatiche come l’aglio e il rosmarino. Alcuni praticavano anche preghiere e rituali religiosi per invocare la protezione divina.

    La Fine di Micilina

    Secondo la leggenda, la fine di Micilina fu tanto misteriosa quanto la sua vita. Alcuni racconti narrano che fu catturata e condannata a morte dai paesani esasperati, mentre altre versioni sostengono che sia scomparsa nel nulla, dissolvendosi nel vento come un vero spirito. Il finale, scrivetelo voi, come più vi piace!

    Eventi Dedicati alle Masche

    Festival delle Masche di Rifreddo

    Uno degli eventi più celebri è il Festival delle Masche di Rifreddo, che si tiene ogni anno intorno al 24 giugno nel piccolo comune di Rifreddo, in provincia di Cuneo. Questo festival è dedicato interamente alle masche e offre un’immersione completa nella tradizione locale.

    • Spettacoli e rappresentazioni: durante il festival si svolgono numerosi spettacoli teatrali che ricreano le storie delle masche, con attori in costumi tradizionali.
    • Visite guidate: ci sono tour guidati che portano i visitatori nei luoghi più suggestivi legati alle leggende delle masche.
    • Laboratori: i laboratori artigianali permettono ai partecipanti di creare amuleti e oggetti tipici della tradizione.

    La Notte delle Masche a Sauze d’Oulx

    Un altro evento importante è La Notte delle Masche a Sauze d’Oulx, in provincia di Torino. Questa manifestazione si svolge solitamente in estate, intorno al 16 agosto e attira sia locali che turisti.

    • Passeggiate notturne: vengono organizzate passeggiate notturne nei boschi, accompagnate da racconti sulle masche e sulle loro leggende.
    • Rievocazioni storiche: la serata include rievocazioni storiche e rappresentazioni teatrali che raccontano le storie delle masche più famose.
    • Musica e danza: concerti di musica folk e danze tradizionali contribuiscono a creare un’atmosfera magica.

    Festival delle Streghe di Triora

    Anche se Triora si trova in Liguria, il Festival delle Streghe di questo borgo è strettamente legato al folklore piemontese e alle masche. Triora è famosa per i processi alle streghe del XVI secolo, e il festival richiama moltissimi visitatori.

    • Mostre e conferenze: Il festival include mostre sulla storia delle streghe e conferenze con esperti di folklore e storia.
    • Mercatini tematici: Mercatini artigianali offrono prodotti legati alla tradizione delle masche, come amuleti, erbe medicinali e manufatti in ferro.
    • Eventi per bambini: Laboratori e attività per i più piccoli per avvicinarli al mondo delle masche in modo ludico.

    Feste Patronali Dedicato alle Masche

    1. Festa di Sant’Anna a Monforte d’Alba (Provincia di Cuneo) a fine luglio.
    2. Festa di San Giacomo a Castell’Alfero (Provincia di Asti), il 25 luglio.
    3. Festa di San Lorenzo a Ostana (Provincia di Cuneo), il 10 agosto.

    Se volete partecipare ad alcune o anche a solo una di queste manifestazioni vi consiglio di rivolgervi, per le date esatte, agli Enti turistici locali o ad Associazioni come: “La Masca in Langa” o “Cultura e natura” (per il Monferrato).

    Buone streghe a tutti e… alla prossima!